PROGETTO 'DIVERSAMENTE PROF', IN CATTEDRA I DIVERSAMENTE ABILI DEL CENTRO DIURNO 'FACCIO PARTE'

PROGETTO 'DIVERSAMENTE PROF', IN CATTEDRA I DIVERSAMENTE ABILI DEL CENTRO DIURNO 'FACCIO PARTE'

Il teatro sociale sbarca a scuola e coinvolge le classi I H e II E 

DIVERSAMENTE PROF

Si chiama 'Ci metto la faccia, anzi la maschera' ed è una delle iniziative del progetto 'Diversamente prof' messo i campo dal centro diurno 'Faccio Parte' di Bastia Umbra (coordinato da Luca Russo) insieme alla cooperativa 'La fraternità', entrambe realtà del terzo settore che da anni si occupano di persone con disabilità e della loro interazione sociale. Il progetto, fortemente voluto dal dipartimento del Sostegno, coordinato dalla professoressa Elisa Ucciolini, intende sensibilizzare gli studenti al tema della diversità, intesa come risorsa e opportunità di crescita e non come limite. Per promuovere tale visione gli studenti delle classi I H  e II E hanno partecipato ad un laboratorio teatrale di circa tre ore durante il quale hanno messo in scena, insieme agli utenti del centro, alcuni stralci di una pièce teatrale. L'occasione ha permesso a tutti di sperimentare un modo nuovo di comunicazione, sorprendentemente potente, in grado di superare forme di chiusura, siano esse patologiche o meno, verso il prossimo e l'altro diverso da sé. Il progetto, che ha previsto ulteriori tappe, a partire dall'incontro con l'ergastolano Nello Musumeci che in carcere ha conseguito tre lauree e che da anni lotta per l'abolizione del carcere a vita. Sul valore del teatro sociale interviene la professoressa Elisa Ucciolini: "Si tratta di un'iniziativa che favorisce l'inclusione e che rappresenta un efficace strumento didattico-pedagogico, oltre che un luogo virtuale di crescita, sia individuale che collettiva". Sulla stessa linea Federica Ferretti, preside dell'Istituto: "Le potenzialità intrinseche della pratica teatrale rappresentano un valore aggiunto rispetto ai tradizionali metodi educativi, consentendo la creazione di forti legami sociali tra i partecipanti e diventando non solo una modalità terapeutica per persone in contesti di disagio ma un'occasione di confronto e sviluppo per tutti".